Una via, un quartiere, una città. Sfondo sbiadito presente e assente con i suoi spazi tratteggiati con colpi di carboncino. Dal microcosmo di racconti di uno spaccato di vita sembrano emergere comparse e protagonisti di una stagione ancora 'felix'. E intorno palpitante una campagna dell'infanzia, della nonna e delle vigne, background ricco e puro, vivo e antico a cui attingere spunti di conoscenze stratificate, non ancora contaminato o appena sfiorato dal tumultuoso avanzare del progresso. Un sostrato simile, riconducibile al mondo protostorico e derivante dagli archetipi, viene scoperto e ritrovato molti anni dopo nei costumi, negli spazi e nei modi di vivere delle isole, sopratutto di quella che sarà poi l'unico grande amore del protagonista. Acute osservazioni di nature selvagge e ancora fuori dai percorsi del turismo dilagante e penetranti ritratti di personaggi colti nelle loro normali esistenze, così normali da diventare quasi tipici. Su tutto e su tutti aleggia un'aura insolita di disincantata ironia.

Una vita migliore, con meno preoccupazioni materiali e - in una parola - più felice, è possibile: e questo libro ci spiega come. Quanti tra di noi, arrivati in punto di morte, vorrebbero aver passato più tempo in ufficio? Lo scopo del lavoro è quello di liberare il tempo e quindi di permetterci di dedicarci a compiti più importanti e significativi. Oggi, anche grazie alla tecnologia, tutti possiamo farlo: se lo faremo o no dipende solo da noi, dal grado di libertà che decideremo di assegnare alle nostre proprie vite. Questo volume, pratico e diretto, intende portare al lettore un messaggio di speranza: la consapevolezza che una vita più semplice, più piena e più ricca di significato, svuotata da preoccupazioni inutili e soprattutto non ricolma di lavoro fino all'orlo è alla nostra portata. Sta a noi darci l'autorizzazione a vivere secondo le condizioni che avremo deciso per noi stessi.