Attraverso le parole di Valerio Caddeo si respira un'aria che sa di salsedine, di terra e sale, di vento e mare. Siamo in Sardegna, Costa Ovest. Tra le viste mozzafiato ed un'acqua cristallina, tra una notte di tempesta e qualche avventura, è come se fosse la terra stessa a raccontarsi attraverso la voce dei personaggi. L'autore li fa parlare, li colora, li caratterizza con tantissime sfumature e sfaccettature. Ogni loro pensiero sembra avvinghiarsi alla nostra attenzione, alle nostre emozioni. Scivolano via le storie d'amore, le battaglie contro i pesci più difficili da pescare. Ma soprattutto... c'è in gioco un tesoro nascosto. Mai trovato, o forse mai cercato. Ed eccoci catapultati in un romanzo d'avventura.

Si dice che l'Italia sia sempre più povera. L'attuale contingenza economica mette infatti a dura prova la nostra capacità di risparmio. Ma sulla base di un'esperienza maturata in vent'anni di lavoro nel settore finanziario, l'autrice cerca di dimostrare come l'atteggiamento usato dalle persone nei confronti del denaro e la conseguente capacità di risparmiare, siano troppo spesso legati a un'errata gestione del patrimonio personale.

"In una società Occidentale che viaggia a ritmi vorticosi e che tutto assorbe nel rumore e nel tritacarne ansioso della produzione ad ogni costo, quasi più nessuno si ferma un attimo a pensare. Pensare nel senso più ampio e autentico del termine: riflettere sul significato del tempo, sugli affetti che sfuggono di mano perché non coltivati, sui ricordi che stanno svanendo, sullo scopo ultimo delle nostre azioni, sugli obiettivi che ci eravamo posti e abbiamo inesorabilmente smarrito senza capire dove e quando."

Sofia è una giovane ventenne, orfana di madre e costretta a convivere con l'improvvisa sparizione del padre, la prima delle tante mancanze che nella sua vita costituiscono la più angusta delle costanti. Di giorno fa la commessa in un negozio di fiori, e nutre nei confronti di Michele, il figlio della proprietaria, sentimenti ambivalenti. La sua più grande passione è la scrittura, che alimenta al calare del sole grazie a un blog che tiene in rete, specchio della sua anima e riflesso dei suoi desideri più reconditi: in sostanza l'unico modo che conosce per esprimere se stessa.

Non è possibile, leggendo la prima raccolta di Annamaria Chillè, prescindere dalla componente estremamente femminile, dalla riflessione muliebre sulla vita e sull'anima che l'autrice porta avanti in queste pagine. Come due occhi di donna che profondamente, intensamente scrutano il mondo, allo stesso modo questa "Il vuoto dell'anima" si caratterizza con cambi repentini di registri linguistici, talvolta melanconici, altre volte onirici, altre volte infine romantici, fino ad arrivare ad uno schietto realismo, in un intimo viaggio di una donna alla ricerca dell'affermazione della propria identità e in qualche modo desiderosa di riscatto da una vita che pur gravida, sa essere anche molto amara.

Sorgono, un paesino alle pendici del Gennargentu, popolato, come molti, dai personaggi più particolari e caratteristici che ci si possa aspettare di incontrare. In questa raccolta, Mauro Murgia riunisce tutte le dicerie e gli aneddoti che riempiono la storia della sua terra natale. Dalla donna "Pio Pio" che ha escogitato un metodo infallibile per procurarsi brodo di gallina tutte le sere, al nobile decaduto alle prese con le angherie dei ragazzi, dall'attaccamento morboso di un vecchio al suo asino ai metodi di pronto soccorso che oggi sarebbero definiti "impropri". Un assaggio della Sardegna pura, con il sapore antico delle tradizioni ed il profumo schietto delle espressioni dialettali.

Mauro è già sull'altare e sta per pronunciare il fatidico "Sì" quando qualcosa dentro di lui lo spinge ad abbandonare la sposa, Veronica, che non ama. In fuga dalle rappresaglie della famiglia di lei, incontra per caso Leyla, una ragazza dolce la cui bellezza è turbata dalla presenza di un'orribile malformazione congenita. Tra i due nasce subito un legame particolare, che supera l'importanza dell'aspetto estetico. Una unione sulla quale veglia un fedele angelo custode che li aiuterà a superare tutti i problemi che seguiranno la fuga di Mauro.

I temi dominanti dell'opera, che in alcuni casi è caratterizzata da uno stile volutamente ermetico, sono i seguenti: la difficoltà di trovare una tematica originale per una letteratura del terzo millennio; la ricerca di una possibile trama in un'introspezione di tipo psicoanalitico, volta a far emergere gli intimi legami fra pulsioni di morte e pulsioni erotiche, soprattutto in un individuo nella cui psiche è profondamente radicata la spiritualità cattolica: strettissimo è il rapporto, nonostante l'apparente antiteticità, fra i desideri omosessuali dalla forte tendenza masochistica del protagonista e il misticismo cristiano, entrambi - il masochismo e il misticismo - volti all'annullamento del sé.

Venticinque piccoli scrigni sempre tesi alla positività. Queste poesie non richiedono una difficoltosa opera interpretativa, non la pretendono nemmeno, chiedono solo di essere accolte nel cuore con la stessa semplicità con cui sono state scritte. Sono un monito al dovere di essere felici.

Passa una canzone di De André, alla radio, mentre lui guarda fuori dalla finestra dell'hotel. Lei, bellissima, dorme ancora. È quello il momento in cui i ricordi riaffiorano e Valter si concede di abbandonarsi ad essi, lasciando che fluiscano nella sua mente e da lì sulla carta. Lo sguardo si volta indietro, al passato, alla fine degli anni sessanta, quando i giovani si sono ribellati ad una società ingiusta, combattendo per cambiarla. Erano anni movimentati, che spostavano le persone ed alzavano voci e mani. Lui li ha vissuti tutti.

Questo libro vuole provare a raccontare venticinque anni di storia del Brasile, a cavallo tra vecchio e nuovo millennio. Un passaggio cronologico che per quel Paese, più che per altri, ha rappresentato il distacco da vecchi fantasmi e il concretizzarsi di nuove speranze, pur nella persistenza di questioni secolari che solo lentamente e con paziente determinazione potranno essere risolte. Il racconto di questo Brasile, in cui tramonto e alba sembrano contendersi la scena, è articolato in quattro capitoli, cadenzati da paragrafi di segmentazione cronistorica e ingrandimento tematico, e viene svolto sulla base di una selezione di testi in larghissima parte di produzione brasiliana, anche a causa della scarsità di titoli italiani sul tema.

Gli anni '80 e i loro i jeans, le magliette polo, i primi walkman e la radio con tutta la sua musica. Momenti magici, soprattutto per chi li ha vissuti con gli occhi di un adolescente, quando la vita dei ragazzi era concentrata principalmente tra casa, scuola e amici, quando si passava il tempo stando in gruppo, studiando e sognando. Antonio Lari ripercorre quel decennio, stagione dopo stagione, raccontando di uno stile di vita che ormai sembra distante secoli da noi e che ha lasciato un segno di profondo cambiamento in chi l'ha sentito sulla pelle.

È scandita da una tristezza antica la raccolta di Maurizia "Maurilù" Poleni, una silloge che sa risuonare, profonda, nel cuore e nell'anima di una donna che non si dà mai per vinta. Questa è la prima impressione che si riceve leggendo "Nostalgia e chimere", la sensazione di scavare nel profondo in un viaggio il cui arrivo non è certo, né determinato. La poesia di Maurilù è una scommessa, una intensa interrogazione alle corde più recesse dell'animo, la ricerca costante di qualcosa che le faccia vibrare.

"Quando vengono al mondo gli stupidi, talvolta, ma non sempre sembrano perfettamente normali, forse, col senno del poi, si potrebbe dire che hanno pianto un po' in ritardo, ma niente più". Inizia così la storia di Paolo Gambassi, da molti chiamato "Striggine" a causa di un certo arrossamento all'interno delle sue cosce, che data la sua pinguedine infantile, spesso strusciavano fra loro. Lui non si offendeva, né quando lo facevano i suoi concittadini di Firenze, né quando, trasferitosi nei pressi di Civitella della Chiana, si portò dietro questo soprannome.

Il 26 Gennaio 1943 a Valuiki, in Russia, gli Alpini Italiani delle Divisioni Julia, Cuneense e Vicenza, sfiniti dalla lunga marcia nella neve a quasi 30 gradi sottozero, vennero decimati dai Sovietici. Avevano resistito stoicamente per oltre un mese alla possente offensiva nemica, tesa ad annientare le truppe alleate schierate sulla riva del Don. Fra i prigionieri vi è il giovanissimo tenente Dario Sernesi, che racconta in queste pagine il martirio subito negli anni di prigionia in mano russa. Con coraggio, quest'uomo ha trovato, dopo anni di straziante ed eroico silenzio, il coraggio di raccontare il calvario che sopportarono migliaia di Italiani, morti per congelamento, epidemie, sfinimento, deperimento e percosse durante le marce di avvicinamento ai campi prima, e nei campi di sterminio poi.

Venticinque anni ed un senso di solitudine che non allenta la morsa che tiene stretta sul cuore. Raffaele ha una vita apparentemente normale, ma la mancanza di una figura che lo comprenda e che lui possa, a sua volta, capire e sostenere è molto forte. Così, durante una normale serata in discoteca, incontra una ragazza che gli si imprimerà a fondo nella mente. Riuscito ad allacciare un contatto, Raffaele inizia a frequentarla. Poi un viaggio, una distanza che diventa anche mentale, la difficoltà di comunicare ed ecco l'allontanamento.

Le memorie di un uomo che ha amato molte donne, senza perdere mai occasione per stare con loro, per adorare in senso metaforico e soprattutto fisico la loro bellezza. Dalla prima esperienza, alla tenera età di tredici anni, Antonio Rizzo racconta delle sue avventure con le donne più diverse, delle sue esperienze di matrimonio e delle scappatelle mentre la moglie era lontana. Un libro che racconta dell'amore carnale in tutte le sue accezioni, concludendosi con le opinioni profonde e ben articolate che l'autore esprime riguardo il rapporto tra l'uomo e la donna, la visione della coppia e della famiglia, suggerendo come potrebbero cambiare per trasformare il mondo in un luogo migliore.

Gravi tensioni corrono tra i Romani e i Giudei, nella Gerusalemme della seconda metà del primo secolo. L'amministrazione romana non scende a compromessi con le abitudini del luogo e seda ogni focolaio di ribellione con sangue e sterminio. Cadavere dopo cadavere, la ribellione si estende ed inizia a mietere vittime in entrambi gli schieramenti. Massimo Zizza racconta della prima guerra giudaica. Il suo stile si sviluppa attraverso la moderna alternanza di personaggi "punto di vista" che costituiscono i tasselli di un mosaico. Sarà il lettore a collocarli lentamente al loro posto, vivendo una storia vecchia di quasi duemila anni con la partecipazione e le emozioni più forti che si possono trovare nella letteratura.

Questa raccolta di brevi saggi d'interesse artistico, ha come merito principale quello di riuscire a trasmettere contenuti di altissimo livello attraverso un linguaggio semplice e colloquiale. Lontano dai formalismi e dai solipsismi letterari, l'autore ci prende per mano e ci porta a passeggio assieme ai più grandi scrittori, musicisti e cineasti degli ultimi secoli. Navighiamo così fra le loro incantevoli opere, spiamo dal buco della serratura alcuni segreti e debolezze che li rendono leggermente più umani e ci lasciamo sedurre dalle parole, dalle immagini e dalle melodie di giganti che, grazie al loro indiscutibile genio, hanno dato un altro senso e una nuova possibilità all'esistere. Un testo da leggere e rileggere, anche come spunto propedeutico a una ricerca personale ancora da condurre.

Travestendolo da romanzo, Tiziana Cristofari riesce a rendere piacevole e godibile un autentico trattato ad alto contenuto culturale, sociale, educativo. Partendo dal presupposto che l'educazione del bambino, poi ragazzo e adulto, rappresenta uno dei pilastri su cui si fonda una società migliore, un'insegnante s'impegna per fare con i suoi alunni un lavoro più ampio, di vera formazione dell'individuo, spingendosi ben oltre il semplice insegnamento delle materie scolastiche, pur senza trascurarlo. Lo spunto è una gita scolastica che viene revocata per punizione.

Nel regno di re Solomon si stanno aggirando delle creature oscure, disumane. Uriel, un giovane e valoroso generale, viene posto al comando di un piccolo manipolo di uomini per investigare sull'avanzata della razza delle tenebre. Una missione difficile, che li condurrà lungo un sentiero irto di pericoli, alla ricerca delle ragioni del ritorno del signore oscuro, con il desiderio di sconfiggere le tenebre per sempre. In questo romanzo, Luigi Andreoletti racconta l'eterna lotta tra il bene e il male, un combattimento fatto di sotterfugi, feroce, sanguinario e senza esclusione di colpi. Una storia fantastica, che catapulterà il lettore in una dimensione in cui tutto appare possibile.