Questo libro è un documentato atto d'amore per Gorizia, città d'elezione di Giorgio Geromet, che vi ha profuso, in maniera determinata e ordinata come mai prima, tutta la sua bravura di artista, collezionista appassionato e curioso scopritore di documenti e di immagini, con una particolare attenzione alla ricerca di piccole e interessanti 'chicche' iconografiche. Le cartoline, strumento ormai quasi dimenticato e sicuramente obsoleto della comunicazione sociale, prorompono in quest'opera con tutta la loro forza e originalità documentaria.

Di una città si possono oggi trovare storie dell'economia e della cultura, delle istituzioni e del turismo: ma difficilmente della sua vita religiosa, che pur Max Weber indicava 'decisiva perchè determina le particolari maniere di organizzare la vita in tutte le sue forme'. Non avendo questa pubblicazione alcuna pretesa in merito, si limita al tentativo di raccogliere e presentare alla curiosità dei cittadini di Gorizia, questi 'appunti e immagini' che parlano della sua storia socio-religiosa, dalle origini al 1947.

Il diritto tavolare si può definire come il complesso di norme che disciplinano la pubblicità immobiliare che si attua con il sistema del libro fondiario. Il testo ha essenzialmente fine didattico, istituzionale per chi si deve avvicinare alla materia per ragioni professionali, ma contiene pure approfondimenti utili, per coloro che già la conoscono, ai fini dell'esercizio della professione. Enucleati i principi fondamentali del diritto tavolare, questi ultimi vengono singolarmente esaminati e approfonditi in tutti i loro aspetti, sia dal punto di vista sostanziale che da quello formale e processuale, con ampia casistica e indicazioni pratiche.

Nell'aprile del 1912 sulla rivista berlinese 'Der Sturm' apparve in traduzione tedesca il 'Manifesto della pittura futurista'. Da allora il futurismo si radicò a Berlino e in Germania. La Galleria 'Der Sturm' diventò ben presto un fenomeno leggendario, espressione di quella Berlino, città moderna, dinamica di artisti e di creativi, luogo frequentato anche dai futuristi.

Questi sono racconti di sopravvivenza. Dicono di un precariato che, dal mondo del lavoro, inizia a condizionare anche la geografia dei sentimenti. Sono storie in cui ogni sguardo cerca sempre il sole del mattino, quello più bello. E a volte chiudere gli occhi è l'unica protezione. Sempre in cerca di una tenerezza, E tu cosa fai per vivere è materia accesa, un innesco di vita. Un invito a non fare finta di niente.