'Arrivarono davanti al convento intorno alle 20. Guglielmo scese dall'automobile e andò subito ad esplorare la zona. La campana della chiesetta di Santa Maria delle Grazie «dava gli ultimi rintocchi dell'Ave Maria. Era la sola cosa viva in quell'angolo di mondo che pareva negletto da Dio, tanto era brullo e triste. Il visitatore si guardò attorno e, dopo aver dato un'occhiata alla chiesa, trovò aperta la porta che immette nel convento e vi entrò». «Andiamo a vedere da vicino questo Padre Pio», si disse. Salì le scale che conducono al primo piano, dove ci sono le celle. Ma «fu bruscamente afferrato per un braccio da un frate laico», comparso all'improvviso nella penombra del lungo corridoio, che gli chiese: «Che cosa fa lei qui? Via, via... Non sa che è proibito? Ma guarda quanta impudenza... Via, via... giù, subito... e non tenti un'altra volta... Se lo ricordi... Ma guarda cosa bisogna vedere... Tutti questi curiosi... Se la trova il padre Guardiano...». E, senza neppure un accenno di delicatezza, il fraticello scortò sottobraccio l'intruso fino al pian terreno, dove gli chiuse bruscamente la porta alle spalle, mentre gli riservava l'ultimo complimento: «Scostumato!»...'

Come parlare di Dio e della sua azione nella storia in modo comprensibile a tutti? Questa è la domanda che si pongono la teologia pubblica e la teologia fondamentale, due discipline teologiche che hanno lo stesso scopo, ma che si sono sviluppate in modi diversi. In questo studio, l'autore traccia un profilo storico e tematico della teologia pubblica, una disciplina recente e in evoluzione, che nasce dalla necessità di dialogare con le diverse sfere della società, come la politica, l'economia, la cultura, le scienze, le arti e le religioni. La teologia pubblica si propone di rendere il messaggio cristiano rilevante e credibile per il bene comune, partendo dalla testimonianza delle comunità di fede e dalla riflessione critica sulle sfide del mondo contemporaneo. L'autore mette a confronto la teologia pubblica con la teologia fondamentale, che si dedica a esplorare e a dimostrare le basi della fede cristiana e i criteri per un discorso teologico appropriato. Il confronto tra le due discipline rivela come esse siano interdipendenti e complementari, ma anche come presentino delle differenze e delle tensioni. Ad esempio, la teologia pubblica tende ad essere più aperta e dialogica con le altre voci della società, mentre la teologia fondamentale tende ad essere più rigorosa e sistematica nel formulare i principi della fede. Lavoro originale e stimolante che invita a riflettere sulla rilevanza e la responsabilità della teologia nel contesto sociale attuale, plurale e multiculturale.

Gli insegnanti e l'esperienza di Padre Pio, riletti da un suo confratello e da un suo biografo, diventano una 'lettera ai sacerdoti' per incoraggiarli a vivere con coerenza e con gioia il loro ministero. Questo libro pone anzitutto in evidenza il fondamentale compito sacerdotale, che emerge nitidamente dalla tormentata vocazione e il contrastato esercizio del servizio pastorale che hanno contraddistinto la storia personale di san Pio da Pietrelcina (capitolo I), di cui successivamente vengono delineate riflessioni ed esperienze che rendono ancora più chiare la sacralità e la funzione salvifica del ministero (capitolo II). Segue una vera e propria 'lettera aperta' ai presbiteri, da confratello ai confratelli, firmata da fr. Emiliano (capitolo III). Infine, la riflessione diventa dialogo in un confronto di idee, aperto e costruttivo, tra i due autori della pubblicazione (capitolo IV).

In un libro autobiografico, l'itinerario di fede e umano dell'arcivescovo che ha presieduto il tribunale per la canonizzazione di Padre Pio. Un'opera di grande interesse spirituale e storico, curata dal suo successore sulla cattedra di Manfredonia, Mons. Domenico D'Ambrosio.

Il lavoro raccoglie tutti gli scritti pubblicati da padre Gerardo Di Flumeri, sul periodico «Voce di Padre Pio», nell'arco temporale compreso tra il 1970 e il 2004; ospita inoltre il saggio sulla preghiera del Padre nostro pubblicato postumo e gli articoli pubblicati sulla rivista «Studi su Padre Pio». Scritti con la penna sapiente di chi si avvale di una vastissima conoscenza storica e sa muoversi con grande disinvoltura nella selva degli archivi e dei documenti che ruotano attorno al Santo di Pietrelcina, i saggi di padre Gerardo sviluppano le tematiche più varie ed hanno come grande pregio quello della facilità di lettura e della fruibilità accessibile a tutti. Dalle pagine dell'autore traspare limpido e chiaro l'amore per san Pio, l'ammirazione e l'amicizia, la volontà catechetica di consigliare, confortare e accrescere la fede del lettore, spiegando e divulgando i capisaldi della fede cristiana.

L'agile volumetto è una raccolta di episodi e di aneddoti che ritraggono la realtà quotidiana che si viveva nel convento di San Giovanni Rotondo, negli anni della permanenza di Padre Pio, ma anche l'atmosfera spirituale che scaturiva dalle esperienze ordinarie e straordinarie di quel periodo. L'autore è un frate minore cappuccino (padre Costantino Capobianco) che, vivendo nel convento di Sant'Anna a Foggia, spesso si recava a far visita al suo amato Padre spirituale, riuscendo a trascorrere parecchie ore della giornata immerso nella stessa dimensione del mistico Confratello e dell'ambiente che lo circondava.

Novena meditata a san Pio da Pietrelcina con letture tratte dalla Parola di Dio e dagli scritti del Santo.

Nuovo profilo biografico aggiornato.