Narrazione dei lavori eseguiti dopo il terremoto del 1908. L'opuscolo è una preziosa testimonianza sul duomo di Messina ricostruito per opera di Mons. Paino grazie all'intervento dello Stato.

Ristampa anastatica del testo del 1685 relativo alla Vita e al Martirio di Santa Trofimena veneratissima in costiera amalfitana, patrona di Minori e della città di Patti in Sicilia.

S. Febronia è pattese o bizantina? La nostra martire e vergine è la stessa persona della S. Trofimena venerata a Minori in Campania? In sette capitoli D. Pio Sirna tenta di dipanare la matassa di questa che, a buon diritto e formalmente, è la tradizione popolare di S. Febronia-Trofimena. Alcune delle organiche risposte tecniche alle inespresse domande dicono che S. Trofimena è venerata a Minori come martire "sicana" e che un culto, avviato nel sec. IX, soprattutto nella seconda metà del sec. XVI e dopo la riforma del Concilio di Trento, ha raggiunto e reincontrato a Patti quello di S. Febronia ridando unità all'ampia area geografica espansa tra Patti/Acquasanta e la Costa Amalfitana. Vissuta nel precedente e ampio contesto culturale geografico di Patti/Tindari, S. Febronia era una latina cristiana dimorante nell'area marginale dell'Aquasanta; martirizzata non nel periodo classico delle persecuzioni (sec. III-IV), ma in quello delle lotte iconoclaste del sec. VIII, il suo culto, clandestino e identitario.

"Pompei Ercolano Cuma Pesto" è uno dei fascicoli delle "Cento Città d'Italia Illustrate" edito dalla Sonzogno agli inizi del '900. A parte la descrizione storica, il fascicolo è ricco di foto d'epoca (F.lli Alinari) in bianco e nero delle rovine di Pompei, una delle città dell'antica Roma più famosa al mondo, ma anche delle altre città indicato nel titolo.