Romanzo fluviale, sinfonico, picaresco, ricco di motivi e suggestioni poetiche. Per comprendere il racconto occorre approcciarsi non con la classica scansione temporale passato-presente-futuro, ma leggere il tutto consci di una parte di letteratura del ?900 che l'autore conosce e ha utilizzato in modo proficuo.

In questa raccolta poetica ci muoviamo nel paesaggio etrusco, dalle rupi silenziose delle necropoli rupestri di Tuscania o di San Giuliano alle distese verdeggianti sulle quali spira la brezza del mare Tirreno, da Populonia a Pyrgi, dalle tombe dipinte di Tarquinia ai possenti resti di Roselle.

La poesia di Stefania Di Lino è uno scatto etico e politico nel senso più alto. Nella creazione e nella percezione estetica della forma essa vede l'unione inscindibile di dimensione fonica, di disposizione visiva del segno e di complessità del significato. La parola si solleva e si eleva, oltre ogni strazio, che pur conosce, in ogni più recondita piega, in ogni brusco taglio, in ogni inspiegabile mistero.

Intensa e rigorosa analisi a tutto campo dell'opera letteraria di Sabino Caronia, narratore e saggista diviso tra due strade fondamentali della conoscenza: l'evocazione rammemorante, che spinge all'indugio contemplativo e favorisce, nel sogno o nella rêverie, le dolci epifanie dell'invisibile; e l'indagine razionale, che spinge al "disvelamento dell'impostura", cioè a portarsi oltre la favola, con l'impegno pratico in favore della civiltà, quella autentica.

In questi sette racconti la luce del Mito classico svela e riflette la presenza, nei vari caratteri, degli eterni vizi umani: l'insospettabile accidia di Ulisse, la superbia di Icaro, la lussuria di Dioniso... un libro colto e divertente che anche nelle sue pagine più scabrose conserva l'eleganza dell'ironia.

Antologia poetica della prima edizione di "Visioni", Festival di Poesia 2023, con le poesie di Andrea Bolfi, Stefania Di Lino, Dante Maffia, Gabriella Maggio, Chiara Mutti, Marco Onofrio, Antonella Rizzo, Francesco Tassone.

Eugenio Montale non ebbe un rapporto facile e tanto meno felice con Roma. Il poeta genovese ha sviluppato la sua parabola umana e artistica essenzialmente a Firenze e a Milano. Roma resta sempre esterna, per non dire estranea, ai suoi spostamenti e ai suoi soggiorni, eppure lascia più tracce di quel che penseremmo nell'opera, più che nella vita, dell'autore degli Ossi di seppia.

"Amen" è lo stadio finale di una conquista: significa scendere a patti col passato, con l'annosa e mai del tutto superata "paura di vivere". Significa imparare a perdonare, abbracciare, amare, benedire e lasciare andare. Significa guardare nello spavento del buio con una fiducia e una forza tali da vederci una luce che brilla.

Questo libro è una "cassetta degli attrezzi" utili per resistere alla Crisi. L'autore intende scuotere e scardinare lo status quo, innescando le armi dirompenti della riflessione, della coscienza critica, per giungere fino ai meccanismi segreti del mondo contemporaneo, indagato nelle sue molteplici storture attraverso la complessità di alcune tra le questioni più scottanti e urgenti che siamo chiamati ad affrontare.

L'autore ha intenzionalmente circoscritto il proprio contributo alle stagioni romane del soprano, ricostruendo in modo dettagliato le sue apparizioni sui palcoscenici della Capitale, che hanno offerto agli appassionati del genere un campionario esaustivo del suo repertorio.

Il teatro a Roma ha avuto vita ciclica in stretta connessione con le vicende politiche. Il volume, dopo i capitoli dedicati al sistema teatrale dalle origini ad oggi, fornisce un elenco dei teatri (esistenti o scomparsi), dall'antichità ai giorni nostri.

Nel libro sono raccolti 26 contributi originali di storici dell'arte, archeologi, giornalisti, scrittori per un interessante e coinvolgente itinerario attraverso luoghi noti e meno noti della Capitale, dai giardini di piazza Vittorio alla catacomba di Priscilla, dalla basilica di Santa Maria Maggiore alla chiesa di S. Ivo alla Sapienza, dal Luneur al Ghetto.

Roma è una miniera inesauribile di bellezza. Fontane, piazze, monumenti, chiese, ponti, palazzi, statue, teatri, musei sono diffusi nella città e a disposizione di chi desidera scoprirli percorrendo a piedi strade e vicoli della Capitale. Il libro, nella sua seconda edizione, si propone di guidare il lettore alla scoperta di tanti segreti e particolari curiosi che la Capitale custodisce.

Nel volume sono raccolti numerosi interessanti articoli riguardanti il cinema a Roma. Ogni pezzo ha significato a sé, ma uniti compongono il quadro della Roma cinematografica del Novecento. Dal cinema "muto" ai film sull'antica Roma, dal divismo ai film dei "telefoni bianchi", dal Neorealismo fino ai primi anni Duemila.

Nel romanzo i personaggi rendono emblematica la loro impronta con la rivelazione di significati talmente intimi e profondi che neppure la psicanalisi riesce a dipanare la matassa da cui è insorta, per ognuno di loro, la malattia fisica. Il corpo che si ribella a una condizione di disagio lancia un segnale di allarme alla coscienza del soggetto sofferente, esortandolo a cambiare rotta.

Metateatro, senso allegorico-simbolico, tragedia metafisica e cosmologica, assieme a umoristici tratti farseschi, personaggi immaginari (a partire da un Dio perdente) e personaggi molto "umani", linguaggio "alto" assieme a dialettismi ed espressioni di registro colloquiale "basso", fanno di "? caduto il cielo" di Marco Onofrio un gran bel testo di letteratura teatrale, estraneo a mode varie: dall'impegno pseudo politico al minimalismo, dal teatro senza testo alle esperienze "postdrammatiche".

Il canto della fanciulla è l'innocenza originaria che giura i suoi segreti all'eternità nel momento stesso in cui accetta di impegnarsi nella dura psicomachia dell'esperienza.

Robert Browning (1812-1889) soggiornò numerose volte a Roma e ambientò nella città due fra i suoi più noti monologhi drammatici. Browning fa rivivere la storia con una vivacità e un'accuratezza tali da catturare il lettore e portarlo nella Roma del tempo a riconoscerne non solo vie, chiese, monumenti e fontane, ma il carattere stesso dei suoi abitanti.

Breve saggio dedicato a Gian Lorenzo Bernini e Roma, artista che, più efficacemente di ogni altro, ha saputo interpretare l'anima di Roma in uno dei periodi più significativi della sua storia per quanto riguarda le arti figurative: il Seicento.

Seguendo un ordine cronologico, l'autrice illustra i dipinti del pittore conservati nei principali musei e chiese di Roma soffermandosi, oltre che sui significati e le fonti iconografiche, anche sul contesto culturale e sociale. Ne emerge il forte legame che Caravaggio aveva con la città ove si è svolta gran parte della sua carriera. La vita del pittore a Roma viene ripercorsa evidenziando i luoghi della città ch'egli frequentava, in una suggestiva commistione fra taverne, palazzi nobiliari e vicoli in gran parte ancora riconoscibili nella città odierna.