Il volume ricostruisce la storia dei rapporti tra Chiesa e Impresa a Genova, a partire dall'azione del cardinale Giuseppe Siri, arcivescovo di Genova dal 1946 al 1987 per proseguire con quella dei suoi successori. Genova, diversa da tutte le altre città d'Italia in questo, grazie ai Cappellani del lavoro, vanta una tradizione di rapporti proficui tra la Chiesa e il mondo del lavoro e dell'impresa: rapporti mai di ingerenza, ma di collaborazione. Durante tutte le maggiori crisi e i momenti di trasformazione della città, il rapporto tra Chiesa e Impresa ha consentito a Genova di cercare soluzioni il più possibile atte al mantenimento di posti di lavoro e dell'efficienza produttiva. Ciò è accaduto, in particolare, dopo le dismissioni dei complessi industriali statali e, in anni più recenti, con le crisi industriali di aziende come Ansaldo, Marconi, Elsag e altre, legate alla siderurgia o al comparto portuale. Il libro si sofferma, in particolare, sull'azione dei successori di Siri: i cardinali Giovanni Canestri, Dionigi Tettamanzi, Tarcisio Bertone e Angelo Bagnasco. I problemi della città e conversazioni con alcuni 'protagonisti' sono al centro di quest'ampia ricerca.
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