Dodici racconti che trasportano i lettori in altrettanti viaggi tra creature fantastiche, ambientazioni spettacolari, magie, incantesimi, esseri mostruosi, entità dotate di poteri straordinari e misteriosi, in una cornice sospesa nel tempo di un passato lontanissimo e un presente irreale. E il gioco magico dell'invenzione fantastica il motore comune delle dodici storie, tratte da libri più classici e famosi, come Il mago di Oz o Flatlandia e autori conosciuti come Tolkien e Ende e altri meno noti, che narrano di Boscofondo o del mistero degli Invisibili. E un libro che sottolinea il fascino delle narrazioni fantastiche e fantasy, scoperte attraverso gli occhi di giovani protagonisti, nei quali è facile per il lettore identificarsi.

Jonas è un intraprendente e coraggioso ragazzo di undici anni, con un'insolita passione per il Medioevo: preferisce divorare libri su castelli e cavalieri più che giocare a calcio o con il computer. Ad esaudire il suo desiderio di vivere almeno per un giorno nel passato provvede uno strano e misterioso scienziato che lo fa viaggiare all'indietro nel tempo, affidandogli una difficile missione, nella quale sarà presto affiancato dalla sorella Johanna. Si tratta di impedire che venga compiuta un'ingiustizia, affrontando personaggi malvagi, stringendo amicizie, sfuggendo a insidiosi pericoli e imparando a superare ostacoli di ogni genere. La narrazione è svelta ed essenziale, con continui colpi di scena e ritmo incalzante.

Come lo stesso autore scrisse, il racconto raccoglie molte vicende veramente accadute, esperienze personali e altre di ragazzi che furono compagni di scuo- la di Mark Twain. La storia s'impernia sulla vicenda capitata ai due amici Huck e Tom, andati a seppellire un gatto a mezzanotte nel cimitero del vil- laggio. Nel cimitero i nostri eroi, quella notte, sono gli invisibili testimoni d'un assassinio. Twain dedicava il libro ad un vasto pubblico di lettori giovani per ricordar loro quelli che essi erano un tempo e come sentivano e pensavano e parlavano e in quali strane avventure talvolta andassero a cacciarsi.

L'opera è divisa in due parti, composte a grande distanza di anni tra loro. In un borgo della Mancia vive un povero hidalgo che, totalmente assorbito dal- la lettura di romanzi cavallereschi, impazzisce e decide di farsi cavaliere errante. Datosi il nome di Don Chisciotte, scelta come dama una vicina che battezza Dulcinea, parte sul suo ronzino che chiama Ronzinante. Dopo numerose avventure finite male, preso come scudiero Sancho Panza, ritorna al villaggio. Riparte ben presto e si susseguono incontri e vicende che si concludono con un duello che Don Chisciotte perde e che lo vede costretto a tornare al villag- gio. Cade ammalato e rinsavisce di colpo, ma dopo aver preso congedo dai suoi vecchi amici, muore.