È tra la banchina e la mutata di una grande nave da crociera, ancorata nel porto di Livorno, che viene rinvenuto il cadavere di un uomo. Si tratta del corpo di un crocierista, un tedesco, che presenta una vasta contusione alla testa. Le indagini per il Commissario Attilio Attenti e per i suoi colleghi della polizia si fanno subito difficili perché l'uomo viaggia da solo, ha un bagaglio minimo, che non ha nemmeno disfatto, e soprattutto perché è la settima volta che effettua la stessa crociera senza portarla mai completamente a termine. O si imbarca in un porto intermedio o la conclude prima. Un bel mistero dunque che impegnerà non poco il commissario Attenti e che lo porterà a seguire varie piste prima di condurlo alla verità.

"Questo volume ha molto di autobiografico. Poiché le vite di tutti in fondo possono facilmente essere declinate come fossero romanzi, sceneggiature autentiche per nascenti fiction di cui il lettore può essere spettatore con gli occhi della mente, ecco: vivete la mia storia, ve la affido."

In questo libro c'è una raccolta di alcune delle infinite poesie variamente pubblicate da Carlo Chionne. Un percorso tra vari temi, in cui troviamo tutto Carlo, con le sue idee religiose di ateo militante ma alla ricerca di Dio e in attesa della morte alla quale strizza il suo occhio ironico. C'è amore per il Castellaccio e per Livorno, le sue battute sarcastiche e serie sull'Italia e sui problemi del mondo. La tenerezza verso i suoi nipoti, con i figli e la moglie. Ci sono i suoi acuti giochi con le parole, il suo strumento principale, perché quando fa il poeta o l'inventore gioioso dei giochi sonori e dei significati, lo fa sempre dentro le regole ferree delle rime. Infine si conclude con il tenero e attuale "Voci da un presepe".

Una storia d'amore impossibile e al tempo stesso possibile, drammatica e lieve, intensa come poche, giocata tra realtà e fantasia. Un lui e una lei così distanti tra loro che mai, in condizioni normali, avrebbero potuto avvicinarsi. Invece, proprio come due isole che si uniscono grazie a una eccezionale bassa marea, avviene l'incontro.

Cosa si cela "al di là della gioia"? Quali sono le so?erenze che un'esperienza intensa come quella della maternità si porta dietro?Dopo molti anni, tramite una lettera, una madre confessa a sua ?glia il travaglio che ha dovuto a?rontare dopo la sua nascita, caratterizzato dal dolore derivante dalla convinzione di non essere all'altezza del compito e dall'incapacità di accettare il cambiamento della propria vita. Un romanzo epistolare toccante, intenso, un invito a non vergognarsi delle proprie debolezze e ad avere il coraggio di accettare l'oscuro che si nasconde dentro di sé, per a?rontarlo e ritrovare la gioia perduta.

Questa raccolta di poesie tocca i punti importanti della vita dell'autore. L'amore per Rosangela e Paola, le esperienze con le due città di Livorno e Calcutta, gli incontri che ha avuto con i suoi allievi, con i suoi figli, con i suoi amici e con le persone che hanno determinato e influenzato la sua vita e le sue scelte. Egli ama ripetere: "Sarà perché, per fortuna, ho le spalle larghe per portare i pesi. Forse per questo la mia vita è leggera e felice. Ho provato a raccontare questa mia vita leggera con qualche poesia raccolta qua e là".

Le terme del Corallo e la Puzzolente rappresentano un legame forte con l'infanzia dell'autore che ha vissuto per molti anni con i suoi genitori in via Giuseppe Orosi. Dal suo balcone Roberto Valeri godeva di una magnifica vista sul retro del complesso Termale, inoltre la fonte della Puzzolente è stata una delle mete preferite di suo nonno che accompagnò spesso il nipote a visitare la sorgente di quell'acqua dall'aroma inconfondibile. Quando il nostro studioso scoprì che il chimico che aveva il nome della "sua" strada si era occupato sia delle acque termali livornesi sia della sorgente immersa nel verde vicino a casa sua, il desiderio di approfondire la conoscenza dell'opera del chimico pisano diventò imprescindibile.

Storie scritte dai bambini della scuola primaria Villa Corridi del 4° circolo la rosa di Livorno.

Ci sono storie che si sono formate in questa scrittrice nel corso del tempo, hanno preso forma lentamente, un po' come le stalattiti, finché sono esplose e sono state scritte di getto. Questi aforismi sono diversi. Per lo più derivano dalle sue nonne Adele e Bina: due pietre miliari nella sua infanzia sconclusionata e vagabonda (parole sue).

Silvia Leuzzi in questa raccolta di poesie tocca temi che riguardano l'esistenza, filtrandoli con la saggezza che nasce dall'esperienza della sua vita vissuta pienamente. Nelle parole di Silvia Leuzzi si percepisce una partecipazione intensa all'attualità, alla cultura, alla politica; l'atmosfera della sua ispirazione scaturisce da sensazioni intime, lo sguardo poetico parte dal quotidiano e dal domestico, ma subito si innalza, prende quota e acquista una visione ampia e universale.

La cornice del romanzo ha come sfondo l'operazione "Decisive Endeavour" in Kosovo nell'anno 2004. Il 186° reggimento paracadutisti, inquadrato nel contingente multinazionale, è intervenuto con straordinario coraggio durante i disordini scoppiati nei giorni 17 e 18 marzo di quell'anno e che hanno interessato tutto il territorio kosovaro, a difesa dei monasteri di Dakovica e Decane e a protezione dei villaggi di etnia serba di Belo Polje, Bica e Grabac. In questa cornice l'autore, ufficiale in forza al citato contingente, ha inserito i personaggi delle sue storie. Uomini e donne che, cosi come i profughi di etnia serba aspiravano a ritornare ai loro villaggi, erano anch'essi mossi da un desiderio interiore di ritornare a vivere, a credere e ad amare.

Giovanni Adami, insieme alla propria figlia, libera un appartamento dato in affitto a un'anziana signora deceduta all'età di quasi cento anni, dopo essere rimasta sola al mondo.Tra le scarse e misere cose rimaste, trova quanto di più caro è alla vecchia inquilina: un'antica borsetta contenente 24 foto. L'uomo ne rimane colpito e decide, attraverso quelle poche fotografie, di fare omaggio alla vecchia signora ricostruendone la storia.Dietro la vita apparentemente tranquilla della signora sarà tutto un susseguirsi di figure, di primi e secondi piani, che attraversano il secolo scorso dagli inizi della Seconda Guerra Mondiale fino ai nostri giorni e sveleranno drammi che troveranno il suo epilogo nel bellissimo complesso termale del Corallo, ormai dismesso da anni.

Arturo Buio, era l'ultimo di una lunghissima generazione di Buio. Il piccolo Arturo aveva un segreto: lui, Arturo Buio, aveva paura del buio. Allora per superare la paura cominciò a cantare una ninna nanna e cantando cullava se stesso e il mondo e tutti riposavano tranquilli. Età di lettura: da 4 anni.

Livorno, il suo porto ed il territorio della provincia sono i protagonisti di questo racconto che descrive la dinamica del loro sviluppo richiamandone, brevemente, le origini e la crescita fino alla ricostruzione post-bellica. Per il periodo successivo, fino ai giorni nostri, la dinamica dell'evoluzione è descritta con maggiore dettaglio, con l'occhio di un osservatore attento e privilegiato, perché in parte anche protagonista per il ruolo avuto nelle Istituzioni Locali. È una narrazione talvolta critica perché i risultati raggiunti sono stati sofferti e inadeguati: infatti molte delle opere da tempo programmate non sono state realizzate. L'autore con una ricostruzione puntuale e documentata dello svolgimento dei fatti illustra i tanti anomali ritardi, taluni subiti altri derivanti da decisioni inadeguate. Ma il pensiero positivo che guida il racconto porta comunque a guardare avanti per lo sviluppo armonico e sostenibile della costa , per la rinascita della città, per la realizzazione dei collegamenti stradali e ferroviari essenziali alla funzionalità della prevista Darsena Europa.

Il libro raccoglie le testimonianze di genitori che si raccontano nel loro delicato percorso dell'iter adottivo, ripercorrendo le tappe più significative. Attraverso le loro parole ci permettono di avvicinare e comprendere l'intricato mondo dell'adozione nazionale e internazionale, nelle sue sfaccettature, nelle procedure e nelle sue diverse fasi: dal deposito alla domanda di adozione, alla proposta di abbinamento, all'ingresso del bambino nella nuova famiglia. Si parla di adozione di bambini piccoli e grandi, di fratelli che imparano a camminare insieme, di fanciulli con bisogni speciali, di viaggi nei Paesi lontani con i profumi e i colori di una cultura diversa. Storie che emozionano e che rivelano i sentimenti più intimi. Utili per chi desidera intraprendere questa avventura.

L'autore, in modo schietto e senza giri di parole, ci racconta le avventure di Paolo in un villaggio turistico della Costa d'Avorio, luogo incantato che ha lasciato un segno indelebile nel suo cuore. Il protagonista si getta a capofitto in avventure passionali con lo sfondo di incantevoli tramonti ivoriani e vive, infine, un'esperienza sconvolgente dal punto di vista umano: la visita all'Orfanotrofio di Adiakè. Incontrare i bambini che vivono lì, e soprattutto Noël, fanno vibrare qualcosa di estremamente profondo nell'anima di Paolo.

Progettato per docenti della Scuola Primaria questo manuale è uno strumento di orientamento, guida e ispirazione per coloro che intendono rinnovare le proprie metodologie didattiche aprendo il proprio orizzonte al Coding, come abilità trasversale utile in qualunque contesto. Il libro è organizzato in proposte didattiche adatte ad alunni e alunne del Primo Ciclo, con attività già sperimentate con successo e perfettamente integrate nei percorsi curricolari. La proposta metodologica contenuta nel Manuale si ispira a principi di Significatività, Collaborazione e Storytelling. Significatività in quanto, per facilitare il processo di apprendimento, alunne e alunni devono utilizzare e manipolare oggetti concreti prima di interagire con strumenti digitali. Apprendere quindi attraverso l'esperienza diretta e il gioco in un approccio laboratoriale ed esperienziale. Collaborazione è una parola chiave di questa proposta didattica, lavorare in gruppo infatti, permette lo sviluppo di competenze sociali fondamentali, come lo spirito di gruppo, l'autostima e la responsabilizzazione, favorendo inoltre un approccio inclusivo che valorizzi anche forme diverse di intelligenza.

In 184 liriche, l'autrice confida, a se stessa e poi a noi, due anni e tre mesi di intime emozioni, dal 14 settembre 2017 al trenta dicembre 2019 e si interrompe volutamente poco prima dell'avvento del Covid-19.I versi partono e si sviluppano dall'ambiente di tutti i giorni che scivola, incantato, verso il sogno, verso il surreale fino a perdersi nel simbolo che volge lo sguardo della mente ad altro, a quell'intimo voler dire che non può essere detto e verso cui Maila ci conduce senza sforzo apparente. "... il paese è una coperta lucente che brilla contro il freddo della sera...". Maila guarda, guarda il buio davanti al quale lo sguardo si smarrisce e l'anima trema. Quel buio dimenticato ma non cancellato. Il buio che non ha nome ma che mormora parole arcane intorno a noi che accendiamo invano lampioni sempre più potenti fino a illuminare l'intera superficie del pianeta "... mentre la vera oscurità fa capolino oltre il vetro appannato di fantasmi...".

L'investigatrice, Giulia Barlume, è presente o come protagonista o comprimaria in tutti i racconti, affiancata da amici o ex colleghi; protagonisti sono i luoghi iconici di Livorno, quelli da cui i livornesi non possono stare a lungo lontano; i delitti, diciamocelo, quasi sempre risolvibili, ma non era quello che ci appassionava. Con la scusa di scrivere "gialli", genere letterario che si studia in seconda media, abbiamo cercato di lavorare sulla caratterizzazione dei personaggi, sui dialoghi, sulla coerenza del racconto. È il progetto di 26 ragazzi di seconda media che, nell'arco di un quadrimestre hanno ideato dei soggetti, scritto trame, corretto bozze, ricorretto bozze, perso materiale, cercato foto, realizzato progetti grafici, titolo, copertina. Età di lettura: da 12 anni.

Tre racconti, tre monologhi che parlano d'amore. L'amore sciupato. L'amore sprecato. L'amore sognato. Questi sono i titoli. È sempre una donna a parlare e dal suo raccontare prendono corpo personaggi e vicende. Sono storie narrate per sé, per un uomo, per donne e uomini che, in parte, nei racconti potrebbero ritrovarsi. Con una scrittura intensa, toccante, a volte cruda, l'autrice ci porta ad indagare il senso dell'amore arido: l'amore conquista sessuale, l'amore oltraggiato, l'amore comprato. È una scrittura forte, profonda e vera quella di Clara Piacentini. Una scrittura che, nonostante tutto, porta in sé quella poesia che lascia schiudere il mistero del dolore, dell'attesa.

In questo libro non succede nessuna vicenda importante. Vengono descritti l'ambiente fisico, i suoni, i colori, gli odori e le immagini di un preciso momento della storia della città di Livorno, cioè il luglio del 1910. I ragazzi protagonisti si muovono nella normalità, nella paura degli esami di sesta elementare da superare e con le marachelle e i giochi che solitamente fanno, scanditi secondo gli orari della giornata.

Quarantotto racconti più un epilogo che partono dal quotidiano e, con uno sviluppo dato da un punto di vista originale, arrivano a un finale che ci tocca in fondo all'animo. Leggendo ci imbattiamo in situazioni magiche e rivelatrici: la Poesia, la Musica, la leggerezza ci danno accesso a due mondi paralleli, l'uno semplice, concreto e reale, l'altro etereo, di sogno. Lo scrittore prova a dare una risposta ai grandi interrogativi: cos'è l'uomo di fronte all'Universo? Il tempo esiste? È una variabile che incide sulla vita? Quanta forza, quanta magia è racchiusa nell'amore? Le domande e le risposte sono tradotte sempre in immagini e storie narrative.

Finire in un tugurio, una notte d'inverno, per chiedere informazioni. È quello che capita a Rocco, il giovane protagonista. L'ambiente è insolito, miserabile e colmo di oggetti antichi. Sembra un magazzino. In realtà è la cucina di un rigattiere dove Lefteria, una ragazza di origine greca, brutta, magrissima, ma dalla misteriosa e potente sensualità, conduce la sua spoglia esistenza prostituendosi. L'atmosfera è strana, surreale. Stregato da quell'incontro, il giovane abusa della ragazza. Un gesto abietto che lo turba e lo induce a lasciare la famiglia per andare a vivere con lei. Una notte, durante la quale non riesce a prendere sonno, in mezzo a tutto quel ciarpame, trova un vecchio libro di analisi matematica appartenuto trent'anni prima a una sconosciuta studentessa. Tra quei vecchi fogli, alcuni appunti gli sveleranno le sue vere origini.

Un treno naviga nel nulla trascinando Martina fuori dalla sua vita di tutti i giorni. La protagonista è una ragazza qualsiasi, con una vita comune e un ménage ripetitivo:lavoro, amiche, fidanzato. Sogna? È sveglia? Il viaggio diventa interplanetario e le avventure si moltiplicano. Il confronto con la diversità si allarga. I personaggi, le situazioni e le domande che Martina si pone aumentano.Il lettore è di fronte a tanti interrogativi, la cui risposta arriverà nel corso della narrazione.Un originale e coinvolgente fantasy con qualche vena fantascientifica, non privo di intenti pedagogici.

Una lettera al padre, a due anni dalla sua morte, attraverso ricordi che divengono pennellate di colore: ora tenui e delicati come una ninna nanna, ora sfumati come il mare quando è attraversato dallo scafo di una barca, ora forti e decisi come indiscutibili scelte di vita. Nasce così, quasi inconsapevolmente, la sua autobiografia.

Questo libro racconta con parole semplici, ma sorrette da impeccabile teoria, come funziona il mondo, dalla particella più piccola al buco nero più mostruoso. L'autore si affida alle parole dei protagonisti di questa avventura sterminata e non sorvola sui concetti più ardui, perché quando si tratta di fisica non ci si può fermare davanti alle difficoltà, non ci sono mezze misure o compromessi difronte alla verità delle cose. Per le persone curiose capire è il piacere più grande. Questi i temi trattati: la relatività, la meccanica quantistica, le onde gravitazionali, i buchi neri, la materia oscura, l'energia oscura, la cosmologia, le particelle elementari.

"Chi è stato il vero capostipite della Famiglia de Medici? Di che morte è deceduto a meno di trenta anni un genio come Masaccio? Perché il medico di fiducia di Lorenzo è stato rinvenuto affogato in un pozzo? Per quale ragione Lorenzino uccise il cugino Duca Alessandro? Fu davvero fratricidio quello che portò alla morte di Francesco I e della sua Bianca Cappello per mano del fratello Ferdinando? Cosa aveva scoperto Artemisia nel suo soggiorno a Firenze che la indussero a tornare di nuovo a Roma? Chi era davvero Gian Gastone? A questi gli interrogativi l'autore ha dato una risposta. Al lettore sta giudicare quanto esse siano convincenti.