Il giocattolaio
Book (italiano):
Non si sa molto del passato di Massimo, il bambino di 11 anni appena arrivato
nel Quartiere. Accolto in casa dello zio, alcolizzato e violento, Massimo ha
subito l'impressione di essere precipitato all'inferno. Ma il male, quello
vero, non si annida tra le mura domestiche. C'è qualcosa, infatti, nel
Quartiere; un'energia malefica che si sente sulla pelle, che s'intuisce ma non
si vede tra i palazzoni abbandonati e le vie semideserte di quest'area
suburbana depressa e grigia, dove diversi bambini sono recentemente spariti
senza lasciare traccia. La paura del mostro scivola sulle coscienze degli
adulti, arroccati nella loro irriducibile distanza rispetto al mondo
dell'infanzia. Soltanto Peter, il gentile titolare di un banco di pegni zeppo
soprattutto di giocattoli, sembra in grado di colmare quella distanza e di
comunicare davvero con i desideri e le paure dei bambini. Quando il cadavere
di uno di questi viene rinvenuto con i segni di orribili torture, i sospetti
si concentrano sul giocattolaio. Massimo si rende conto che il prossimo a
sparire sarà proprio lui, è la vittima perfetta, quella designata. Nessuno è
in grado di aiutarlo, nessuno è in grado di impedire che si compia il suo
destino. Nessun adulto, almeno. Ne "Il giocattolaio", romanzo d'esordio di
Stefano Pastor, la presenza del male s'insinua nella frattura tra il mondo dei
grandi e quello dei piccoli, nutrendosi dei sogni agitati dell'infanzia, per
poi balzare nella realtà e diventare qualcosa di concreto, tangibile.
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