La nozione di «fedele laico»
Book (italiano):
«E' l'ora dei laici! si ripete da tempo con uno slogan che rischia di diventare logoro e quindi inutile. Da quando nacquero l'Azione Cattolica e movimenti laicali simili, la riflessione teologica ha cercato poco alla volta di chiarire sempre meglio il posto e la funzione dei laici nella Chiesa; senza un grande successo. Bisognava colmare almeno un po' quel fossato che sembrava non solo distinguere ma separare irrimediabilmente la gerarchia dai semplici cristiani. Il risultato, infatti, era che i laici apparivano cristiani di servizio di fronte ai membri della gerarchia cui competeva l'autorità nella Chiesa. La teologia del laicato ha cercato di "promuovere" i laici affidando a loro uno degli obiettivi che entrano chiaramente nella missione globale della Chiesa: la consecratio mundi, la santificazione delle realtà terrene. Uno sforzo ammirevole ma, come documenta il nostro autore, non ben riuscito. Il Concilio Vaticano II, che da questa teologia ha attinto molto del suo insegnamento, non ha potuto delineare una figura coerente del laico in grado di inserirsi armonicamente in una ecclesiologia di comunione: che cosa può aggiungere la qualifica "laico" al sostantivo "cristiano"?» (dalla prefaione di mons. Luciano Monari). Postfazione di Daniele Gianotti.
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