Nonne da ridere
Book (italiano):
La nonna che voleva essere Mary Poppins. La nonna lavora in una scuola. La nonna è quasi il capo della sua scuola. La nonna ogni tanto va dentro le classi e parla con i bambini e le bambine; molte più volte parla con le maestre, con le segretarie e con don Matteo, che è il capoassoluto, e con don Federico, che è giovane ma è il vicecapoassoluto. Parla con i papà e le mamme. Risolve qualche problema. Organizza i lavori delle cuoche e delle ausiliarie. E di quelli che vengono ad aggiustare le cose rotte. O a costruirne delle nuove. Legge anche, la nonna: delle cose belle e delle cose noiose. Mette in fila le parole dei bambini e delle bambine per scriverle dentro ai libretti, per darle in regalo ai papà e alle mamme; per esempio a Natale, o alla fine della scuola. Gira anche, la nonna, per tutta la scuola, a vedere se va tutto bene. Ma soprattutto parla. O scrive al computer. O guarda la posta e risponde alle mail. Insomma, è un lavoro di parole. La nonna è direttrice, ma non vuole essere come frau Rottermeier di Heidi. Neanche come la signorina Trinciabue di Matilda-Sei-Mitica. La nonna ha un sogno: vorrebbe essere Mary Poppins. Per fare le magie. Per portare i bambini e le bambine in posti meravigliosi. Per farli felici. Per adesso riesce solo a vestirsi da Mary Poppins, a Carnevale. Chissà!
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