Le regole dell'arte. Genesi e struttura del campo letterario
Book (italiano):
Un esordiente è sempre un eretico poiché introduce un elemento di novità in un campo che ha le sue regole e tradizioni. Per la letteratura occidentale, il XIX secolo ha segnato il momento in cui questa dinamica si è resa più evidente, perché è allora che essa ha assunto quella conformazione di «campo di produzione» autonomo che si è mantenuta stabile fino ai giorni nostri: l'idea che non esistano enti esterni che dettino di che cosa si debba scrivere e che, invece, il riconoscimento e la consacrazione di un artista letterario siano materie esclusivamente di dibattito interno, appannaggio di critici, intellettuali e editori. Da lì in avanti la letteratura è diventata un gioco chiuso in se stesso, comprensibile davvero solo a chi vi partecipa. In "Le regole dell'arte", Pierre Bourdieu sistematizza e mette in pratica due dei suoi più noti strumenti metodologici per indagare i rapporti tra arte e uomo: quello di «campo», inteso come principio di organizzazione sociale, e quello di «habitus», ovvero l'insieme delle disposizioni e pratiche rappresentative di un gruppo. Partendo dalla pittura del Quattrocento e procedendo poi con un'approfondita analisi della letteratura francese dell'Ottocento - in particolare di Gustave Flaubert, Charles Baudelaire ed Émile Zola -, mostra come non sia sufficiente conoscere le origini sociali e le disposizioni individuali di un autore per poterne comprendere le scelte artistiche, ma che ogni artista si muove sempre all'interno delle possibilità espressive del suo proprio campo. Forte dello sguardo scientifico che rivolge alla storia della lettera
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