Storie della mia storia
Book (italiano):
"In queste storie è espressa con forza la manifestazione massima del mistero
dell'uomo: il potere e l'attesa di essere stupiti. Lo stupore di cui parla
Bevilacqua è una forma di felicità, allontana la paura della morte". Con
queste parole, nel 1984, Jorge Luis Borges commentava sulle pagine di "la
Repubblica", insieme a Eugène Ionesco, il tema del "mistero" nelle opere di
Alberto Bevilacqua. Le storie qui riunite - molte inedite, altre pubblicate su
giornali, riviste o in volume - sono per la prima volta raccolte in un libro
unitario. Alcune contengono il germe di un romanzo futuro, e tutte nel loro
insieme danno forma a un viaggio iniziatico: dalle esperienze più personali
alla vicenda dell'uomo contemporaneo. Il viaggio si snoda per stazioni: "Il
tempo della leggenda"; "L'Argine dei folli"; "Personaggi della mia
terra-acqua"; "Prime cerimonie dei sensi"; "Personaggi parmigiani"; "Storie
quasi coniugali"; "La mia Roma dai mille volti". L'intero viaggio, che si
conclude con "Il delirio del mondo" e "II vento dei folli", pare commentato a
distanza dalle parole che Leonardo Sciascia ha usato per alcune delle storie
qui raccolte: "E il bilancio di una vita, è l'angoscia di conti che si devono
far tornare, è confessione, è ironia, è nausea esistenziale. Ma è anche pietà,
è anche amore".
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