Restare cristiani in diaspora
Book (italiano):
Il filo conduttore del volume è il concetto di diaspora all'interno della quale i cristiani sono chiamati a vivere nella società laica e secolare. Non più la diaspora territoriale, ma la diaspora globale dello spazio pubblico che intacca il fondamento interno della fede religiosa, rende irrilevanti le supplenze che in passato assolvevano le Chiese, rende nudi i cristiani del loro fondamento. Per tali ragioni i cristiani alimentano altrove - quali le comunità diasporiche - la loro diversità evangelica. In questa visione di difesa della diaspora nello spazio pubblico secolare sta la difesa della diversità e durata del messaggio evangelico. In chiave esistenziale la diaspora è sempre una condizione di mezzo verso il futuro e per tale ragione è percepita come abitata da pericoli e da demoni. Come nei luoghi misteriosi dell'infanzia, ognuno pensa solo di uscirne, anziché di potervi soggiornare stabilmente. Potrebbe essere invece che la diaspora sia la condizione normale della vita, in cui si nasce, si vive e si muore. La diaspora però non più quale spazio territoriale, ma antropologico da comprendere e vivere. A questo servono le «strutture di plausibilità», dentro le quali il singolo credente trova conferma alla sua identità e vince la dissonanza cognitiva del mondo contrastante. Il libro è dedicato alle molteplici esperienze della diaspora territoriale, e ora antropologica, considerata quale risorsa e pericolo per i cristiani nello spazio pubblico laico che si organizza «come se Dio non ci fosse». In tale prospettiva la diaspora è un altro e nuovo spazio di sperimentazione, di
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