Nel Paradiso di Dante
Book (italiano):
Angelo Conti (Roma 1866-Napoli 1931) fu uno dei protagonisti della stagione culturale a cavallo tra Ottocento e Novecento. Intimo sodale di D'Annunzio e della cerchia di "nobili spiriti" che gravitavano intorno a periodici come il romano "Convito" e il fiorentino "Marzocco", si fece paladino, attraverso numerosi interventi teorici, di una concezione dell'arte e della letteratura che condensava e rilanciava le posizioni più peculiari del decadentismo europeo nell'accezione estetizzante: culto del bello, necessità di superare l'arido scientismo positivista in nome delle ragioni dello spirito, concezione della critica come forma d'arte volta a instaurare un colloquio emozionale con le opere medesime. "Nel Paradiso di Dante" rappresenta la summa dei suoi interessi danteschi. Il lungo saggio iniziale , pur nel suo frammentismo - i pezzi che lo compongono vennero scritti di getto in diverse occasioni disseminate lungo l'arco cronologico di almeno un quinquennio (1920-1924) - lascia comunque emergere una solida struttura di riferimento, articolata fondamentalmente intorno a tre macro-aree di discussione sotto il comune denominatore di reiterati slanci mistici: la necessità di leggere la "Commedia" - smentendo le anatomie crociane - come opera unitaria che culmina organicamente nel "Paradiso"; il valore della musicalità come transustanziazione della visione poetica dantesca e asse primario di convergenza della sua coesione spirituale ed espressiva; 3) la centralità dell'elemento femminile come vettore principale della dinamica sia drammatica che ideologica di tutto il poema. Gli ar
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