Economia e società. Comunità religiose
Book (italiano):
La villa Savoye progettata da Le Corbusier è, quasi per antonomasia, l'icona della modernità architettonica. Non vi è forse altro manufatto che racchiuda la quintessenza di un canone estetico che ha contraddistinto il Novecento. Il fatto è, però, che una tale icona è destinata a mettersi continuamente in discussione e a contraddirsi. Ecco perché, nel corso di più di ottanta anni, la sua storia ha oscillato sistematicamente tra paradigma e rovina. Realizzata tra il 1928 e il 1931 alle porte di Parigi per i coniugi Savoye, questa vera e propria accademia invisibile della modernità negli anni successivi alla guerra cade velocemente in rovina. Utilizzando materiali d'archivio, disegni, epistolari, diari, schizzi, fotografie - in larga parte inediti e riprodotti negli apparati iconografici del volume - gli autori raccontano una vicenda appassionante in cui Le Corbusier prima, Jean Dubuisson e chi lavorerà sulla villa poi, faranno di questa architettura il terreno di un lento slittamento verso un restauro che ha nell'autenticità e nell'autorialità i suoi presupposti fondamentali. Grazie a questa esemplare «microstoria», il lettore viene così proiettato nell'autunno di una modernità che comincia a diventare valore universale. Mostre, saggi, libri, carteggi infuocati infatti ne consolideranno anche l'interpretazione, che rimarrà correlata al primo restauro della villa. Sulla scena, accanto al protagonista, che rivendica in tutti i modi i suoi diritti autoriali, una selva di architetti, critici, ministri, funzionari, che combattono la loro battaglia per la salvaguardia e il «restaur
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