Una spia tra le righe
Book (italiano):
"Una spia tra le righe" è titolo che rimanda a una vera spia internazionale, ad Antonio Pérez segretario del re di Spagna Filippo II: al suo romanzo barocco, alla sua storia più volte raccontata tra intrighi evidenti e occultamenti sottaciuti. Ma è anche una traccia retorica nell'intera narrazione del libro. I racconti critici qui compresi sono infatti tra loro legati da un'idea conseguente che ha nei saggi e nei trattatelli narrativi di Giorgio Manganelli la sua suggestione massima: là dove le pagine letterarie vengono sottratte alla loro piattitudine tipografica e consegnate a una stratigrafia a più dimensioni nella quale leggere ciò che sta «oltre», «accanto», «attorno», «dietro», per potervi precipitare dentro. Ed è una narrazione lunga, questa del libro, che prende le mosse dal quattrocentesco prospettivismo geometrico e dalla precisione matematica applicati alla «follia», per attraversare le gore secentesche, e risalire lungo l'Ottocento e il Novecento per strade inedite o poco battute. Fra una notevole varietà di protagonisti come Soldati, Sciascia, Bonaviri, Consolo, Camilleri, abitano il libro un grande architetto e mago degli abissi psichici, che vuole «lo 'ncerto altrui mostrar visibile», i segretari barocchi che si convincono della necessità del tradimento, l'iniziatore del romanzo italiano che si ingegna con la narrativa seisettecentesca e collabora con l'illustratore del suo capolavoro, un padre della patria che, «minchionando, minchionato», si fa falsario, una ostinata zitella siciliana che, tra Verga e Capuana, inscena un femminismo convinto e provocatorio,
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