Fratelli e sorelle. Psicoanalisi delle relazioni laterali
Book (italiano):
Nella storia della psicoanalisi, così come in tutte le scienze sociali, i teorici hanno scelto principalmente l'asse di indagine genitore-bambino e dagli anni cinquanta si sono soffermati in particolare sul rapporto madre-bambino. Da una prospettiva femminista, Juliet Mitchell ripercorre l'accidentata storia delle relazioni laterali, con un'ampia panoramica sul pensiero dei grandi teorici, da Freud a Klein, da Bowlby a Bion fino a Winnicott, e si chiede perché in buona parte della letteratura e della pratica psicoanalitica i rapporti tra fratelli e sorelle siano stati ignorati, o abbiano raramente suscitato l'attenzione che a suo avviso avrebbero meritato. Un quesito che ha a che vedere con l'importanza assegnata alla genitorialità biologica, e con la corrispondente mancanza di riconoscimento sociale della fratria. Troppo a lungo si è minimizzata la minaccia rappresentata dal nuovo arrivato, o dalla presenza di un fratello maggiore che è lì da prima. Le guerre, dopotutto, sono una lotta di potere fra pari, in cui si esercita la violenza 'laterale', la stessa che nella società occidentale non viene adeguatamente riconosciuta. Poiché le relazioni sociali interiorizzate sono i più importanti elementi della psiche e i rapporti tra fratelli plasmano ogni relazione, compresa quella fra genitori e figli, c'è bisogno di un nuovo paradigma per la loro interpretazione. Bisogna abbandonare quello classico (non solo in psicoanalisi) della comprensione verticale, a favore di un approccio che non tralasci l'interazione tra orizzontale e verticale. Un processo che porta inevitabilmente a
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